Presentato il 7° rapporto annuale di Assobioplastiche: il settore è costantemente in crescita

Venerdì 11 giugno è stato presentato il 7° rapporto annuale di Assobioplastiche, inseritosi all’interno dell’evento online 2011 – 2021: 10 anni di Assobioplastiche – Sfide e prospettive per la transizione ecologica. L’incontro ha rappresentato anche il passaggio di testimone dal presidente Marco Versari che lascia l’incarico dopo 10 anni di impegno nell’Associazione, nata nel 2011 grazie all’iniziativa di Ecozema (allora Fabbrica Pinze Schio) e di altre sette lungimiranti aziende.

Nel 2020 in Italia, secondo gli studi effettuati da Plastic Consult, l’industria delle plastiche biodegradabili e compostabili è rappresentata da 278 aziende – suddivise in produttori di chimica e intermedi di base (4), produttori e distributori di granuli (21), operatori di prima trasformazione (193), operatori di seconda trasformazione (60), con 2.775 addetti dedicati, oltre 110.000 tonnellate di manufatti compostabili prodotti e un fatturato complessivo di 815 milioni di euro.

Con il passaggio dai 143 operatori del 2012 ai 278 del 2020, la crescita del numero di imprese presenti nel settore è risultata costante. I tassi di crescita sono evidenti anche per tutti gli altri principali indicatori della filiera, compreso il fatturato settoriale.

Nel corso degli ultimi anni, il fatturato sviluppato dalla filiera è passato da poco meno di 370 milioni di euro del 2012 ai sopraccitati 815 milioni di euro nel 2020, con un tasso di crescita media annua superiore al 10%. 

I volumi complessivi dei manufatti prodotti dall’industria hanno continuato a crescere nel 2020, con un aumento del 9,6% rispetto all’anno precedente.

La maggior parte dei principali settori applicativi ha dunque messo a segno numeri positivi, con un nuovo raddoppio dei volumi di articoli monouso compostabili che hanno fatto segnare un +116%.

Secondo il presidente Marco Versari, “il rapporto del decennale di Assobioplastiche fotografa un sistema in salute, forte nelle aziende, che cresce negli addetti e nel fatturato. Nel corso di questi dieci anni abbiamo assistito all’evoluzione delle normative nazionali in materia di prevenzione della produzione di rifiuti che ha fatto da traino a quelle europee. Parallelamente si è affermata la raccolta differenziata della frazione organica per un compost di qualità che rappresenta il motore dello sviluppo della nostra filiera nel quadro generale di una green economy che continua a spingere su nuovi prodotti e nuove applicazioni collegate con la chiusura del ciclo del carbonio e la fertilità del suolo. L’Italia è un esempio, per l’Europa e per il mondo, di come si può coniugare crescita con sostenibilità, territorio con sviluppo”.