In Francia, il decreto attuativo sui sacchetti di plastica monouso, pubblicato lo scorso 1° febbraio 2016 dal Ministero dell’Ecologia, lo Sviluppo Sostenibile e l’Energia, stabilisce in modo chiaro i requisiti per la riduzione dei sacchetti monouso in plastica tradizionale in favore di quelli biodegradabili e compostabili, in linea con la direttiva UE.
Dal 1° luglio 2016 è vietata la distribuzione di shopper in plastica leggeri presenti alle casse dei supermercati, e dal 1° gennaio 2017 verranno sostituiti anche tutti gli altri tipi di sacchetti presenti nel punto vendita che hanno uno spessore inferiore ai 50 micron, come ad esempio i sacchetti del reparto ortofrutta.
A partire dall’anno prossimo, i clienti avranno a disposizione dei bioshopper prodotti con almeno il 30% di materia prima “bio-based”. Tale percentuale aumenterà progressivamente fino ad arrivare al 40% nel 2018, il 50% nel 2020, e il 60% nel 2025.
Questo provvedimento è parte della nuova legge sulla “Energy Transition and Green Growth”.
“Si tratta di una misura importante che sostiene il nostro impegno nell’evidenziare il ruolo essenziale delle bioplastiche per l’economia circolare in Europa”, ha dichiarato Hasso von Pogrell, AD di European Bioplastics, l’associazione europea che riunisce le aziende della filiera delle bioplastiche, di cui Ecozema fa parte.
Dopo l’Italia, quindi, anche la Francia, grazie a questa legge, è uno dei primi paesi europei a conformarsi alla direttiva europea adottando misure concrete per la riduzione dei sacchetti di plastica leggeri. L’uso di materiali biodegradabili e compostabili è inoltre una componente essenziale della raccolta differenziata dei rifiuti organici.
L’articolo originale (in lingua inglese) sul sito della European Bioplastics è disponibile a questo link.