Inquadramento normativo europeo
La Direttiva Europea sui Rifiuti (2008/98/CE) stabilisce le linee guida per la gestione dei rifiuti nei paesi dell’unione. L’approccio dell’Europa prevede, in ordine di priorità, la riduzione dell’ammontare dei rifiuti generati, il riciclo, altre forme di recupero (es. energetico), lo smaltimento definitivo.
In ambito generale, va sottolineato come venga fortemente limitato l’utilizzo della discarica come metodo per lo smaltimento e come l’incenerimento venga accettato ma con un progressivo programma di riduzione delle emissioni pericolose ad esso associate.
All’interno della Direttiva si fa inoltre riferimento alla Direttiva Imballaggi (1994/92/CE) nella quale sono elencate le linee guida per la gestione di questo specifico comparto. Anche per questi prodotti, come per qualsiasi altra forma di rifiuto, valgono le priorità di gestione sopra elencate.
Nell’ambito della possibilità di riciclo, si fa specifico riferimento anche alla norma EN13432 che stabilisce le caratteristiche che deve avere un manufatto per poter essere avviato al riciclo organico (compostaggio).
È importante ricordare che le sopra citate direttive hanno effetto legislativo in tutti gli stati membri e ad eccezione delle nazioni dove le leggi nazionali sono più restrittive.
Il 16 aprile 2014, il Parlamento Europeo ha votato a favore della proposta di Direttiva sugli shopper presentata dalla Commissione UE il 4 novembre 2013. I paesi membri dovranno raggiungere gli obiettivi di riduzione nell’utilizzo dei sacchetti di plastica, rispetto ai valori del 2010, fissati in un taglio di 50% entro il 2017 e dell’80% entro il 2019.