La Fabbrica di Olinda, da Ospedale psichiatrico a centro culturale e culinario di qualità

La Fabbrica di Olinda cateringEra il 1999 quando Thomas Emmenegger, uno psichiatra svizzero incaricato di chiudere l’Ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano, assunse il compito di traghettarlo verso altri destini.

La sua idea fu quella di dare vita a un’impresa sociale per l’affermazione dei diritti umani delle persone con disagio mentale attraverso il lavoro, come previsto dalla Legge Basaglia, e che si sarebbe mantenuta con le attività commerciali da poter avviare dentro quella struttura: un ristorante, un ostello, un laboratorio teatrale.

Quell’intuizione ha funzionato: dal 2001 ‘l’ex Paolo Pini’ di Milano è guidato dalla cooperativa sociale ‘La Fabbrica di Olinda’, la cui mission è l’inserimento lavorativo di persone a rischio di emarginazione sociale.

Oggi conta quaranta soci lavoratori, ma “tra borse, tirocini e tutto il resto, sono circa cento le persone in difficoltà che ci lavorano” afferma il Prof. Emmenegger in una sua intervista su Il Fatto Quotidiano.

Le principali attività sono: il Bar-Ristorante Jodok, caratterizzato da una cucina attenta alla stagionalità e al consumo critico; l’Olindacatering, che ha il compito di portare fuori dall’ex Pini la competenza nel campo della ristorazione utilizzando prodotti biologici; l’OstellOlinda dove si mischia l’attività di affittacamere, con quella di accoglienza di cinque persone con difficoltà socio-abitative e dove è possibile dormire bene e a prezzi modici; il TeatrOlinda, luogo di spettacoli e sperimentazioni teatrali.

La cucina è orientata verso valori etici anche sul profilo gastronomico: i menù proposti sono composti dai prodotti di piccole cooperative agricole, del commercio equo, dei Presìdi Slow Food o da filiera corta.

L’offerta pone attenzione alla qualità degli alimenti ma anche al rispetto dell’ambiente. Ecco quindi che la scelta dei materiali monouso per il catering è ricaduta sui nostri piatti, bicchieri e posate biodegradabili e compostabili Ecozema, raggiungendo così un ulteriore risultato nell’ambito della sostenibilità, che si aggiunge a quella sociale ed economica.