Sagre tipiche: in Umbria un disegno di legge a garanzia delle effettive tipicità locali e della sostenibilità ambientale

regione_umbriaCon l’obiettivo di disciplinare lo svolgimento delle sagre e delle feste popolari in Umbria, la Giunta regionale ha preadottato un apposito disegno di legge, unico nel panorama legislativo nazionale.

Tra gli obblighi rientrano anche quelli relativi all’eco-sostenibilità, quali la dotazione di contenitori per la raccolta differenziata, l’utilizzo di stoviglie, posate e bicchieri riutilizzabili anche in confezioni monouso o, in alternativa, realizzate in materiali biodegradabili e compostabili a norma UNI EN 13432.

Un ottimo segnale verso la riduzione dell’impatto ambientale dei numerosi eventi enogastronomici che si svolgono in Umbria nel corso dell’anno.

I prodotti monouso compostabili migliorano infatti l’efficienza del punto di ristoro di ogni manifestazione in quanto la loro adozione semplifica il sistema di raccolta del rifiuto, ne riduce i costi di trasporto e riduce la frazione plastica non-riciclabile.

Scopo generale del ddl è quello di avviare un percorso di riconoscimento normativo delle sagre autentiche e delle feste a carattere popolare, distinguendole da tutti gli eventi spuri ed estemporanei e favorirne così la loro promozione a livello locale, regionale e nazionale.

Ecozema alla Cascina Cuccagna 2013Per l’Assessore al Commercio della Regione Umbria Fabio Paparelli «potranno utilizzare il logo ‘Sagra tipica dell’Umbria’ esclusivamente quelle manifestazioni avente come finalità la valorizzazione di un territorio mediante l’utilizzo e la somministrazione di uno o più prodotti o lavorazioni di carattere enogastronomico aventi rappresentatività culturale o identitaria rispetto al territorio stesso».

«Un testo di legge – ha aggiunto l’Assessore – che oltre a puntare alla qualificazione complessiva di un settore che conta oltre seicento manifestazioni, si propone il recupero dello spirito originario del termine “sagra” e quindi la garanzia della promozione effettiva delle tipicità locali, enogastronomiche e culturali, nonché una maggiore tutela per i consumatori».

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