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Un nuovo strumento online per contrastare il commercio illegale di prodotti spacciati per applicazioni in bioplastica, biodegradabile e compostabile, ma in realtà non conformi alla normativa vigente. Si tratta dell’innovativa piattaforma creata da Assobioplastiche e dal Consorzio Biorepack (che anche Ecozema ha contribuito a costituire), presentata la scorsa settimana, a Roma, in occasione dell’assemblea generale di Assobioplastiche.

Tale piattaforma, cui si può accedere visitando il sito www.assobioplastiche.org, permette di segnalare eventuali irregolarità compilando una sezione finalizzata a raccogliere le informazioni necessarie. Al termine della compilazione, Assobioplastiche avvia una procedura di gestione della segnalazione grazie al supporto di tecnici specializzati. Verificata la sussistenza della violazione, viene attivata la fase di controllo da parte degli organi accertatori che, appurata l’anomalia, procedono con la presentazione di un esposto presso le autorità competenti.

Questo strumento all’avanguardia – commenta il Presidente di Ecozema, Antonio Munariniè molto utile non solo per aiutare le Forze dell’ordine a rintracciare i prodotti contraffatti, ma anche per responsabilizzare l’utente che, prestando ancora più attenzione al momento dell’acquisto delle applicazioni in bioplastica, potrà segnalare con un semplice click i manufatti potenzialmente illegali”.

La piattaforma – gli fa eco l’AD di Ecozema, Armido Maranaconsolida ulteriormente la preziosa collaborazione tra Assobioplastiche, Biorepack, le autorità preposte alla vigilanza e i cittadini. Una sinergica cooperazione che tutela la filiera, i consumatori e l’ambiente, favorendo l’immissione nel mercato di prodotti certificati e sicuri”.

Venerdì 11 giugno è stato presentato il 7° rapporto annuale di Assobioplastiche, inseritosi all’interno dell’evento online 2011 – 2021: 10 anni di Assobioplastiche – Sfide e prospettive per la transizione ecologica. L’incontro ha rappresentato anche il passaggio di testimone dal presidente Marco Versari che lascia l’incarico dopo 10 anni di impegno nell’Associazione, nata nel 2011 grazie all’iniziativa di Ecozema (allora Fabbrica Pinze Schio) e di altre sette lungimiranti aziende.

Nel 2020 in Italia, secondo gli studi effettuati da Plastic Consult, l’industria delle plastiche biodegradabili e compostabili è rappresentata da 278 aziende – suddivise in produttori di chimica e intermedi di base (4), produttori e distributori di granuli (21), operatori di prima trasformazione (193), operatori di seconda trasformazione (60), con 2.775 addetti dedicati, oltre 110.000 tonnellate di manufatti compostabili prodotti e un fatturato complessivo di 815 milioni di euro.

Con il passaggio dai 143 operatori del 2012 ai 278 del 2020, la crescita del numero di imprese presenti nel settore è risultata costante. I tassi di crescita sono evidenti anche per tutti gli altri principali indicatori della filiera, compreso il fatturato settoriale.

Nel corso degli ultimi anni, il fatturato sviluppato dalla filiera è passato da poco meno di 370 milioni di euro del 2012 ai sopraccitati 815 milioni di euro nel 2020, con un tasso di crescita media annua superiore al 10%. 

I volumi complessivi dei manufatti prodotti dall’industria hanno continuato a crescere nel 2020, con un aumento del 9,6% rispetto all’anno precedente.

La maggior parte dei principali settori applicativi ha dunque messo a segno numeri positivi, con un nuovo raddoppio dei volumi di articoli monouso compostabili che hanno fatto segnare un +116%.

Secondo il presidente Marco Versari, “il rapporto del decennale di Assobioplastiche fotografa un sistema in salute, forte nelle aziende, che cresce negli addetti e nel fatturato. Nel corso di questi dieci anni abbiamo assistito all’evoluzione delle normative nazionali in materia di prevenzione della produzione di rifiuti che ha fatto da traino a quelle europee. Parallelamente si è affermata la raccolta differenziata della frazione organica per un compost di qualità che rappresenta il motore dello sviluppo della nostra filiera nel quadro generale di una green economy che continua a spingere su nuovi prodotti e nuove applicazioni collegate con la chiusura del ciclo del carbonio e la fertilità del suolo. L’Italia è un esempio, per l’Europa e per il mondo, di come si può coniugare crescita con sostenibilità, territorio con sviluppo”.

Martedì scorso, il Senato ha approvato in via definitiva il ddl n. 1721-B Legge di delegazione europea 2019-2020, che comprende i criteri di delega per il recepimento della direttiva SUP.

Il testo approvato prevede che il Governo possa consentire l’immissione sul mercato dei prodotti realizzati in plastica biodegradabile e compostabile certificata conforme allo standard europeo EN13432 e con percentuali crescenti di materia prima rinnovabile qualora non sia possibile l’uso di alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso destinati ad entrare in contatto con alimenti.

Di conseguenza, tra i prodotti in bioplastica esentati dalla suddetta direttiva SUP ci sono anche le soluzioni Ecozema, ottenute dalla lavorazione di biopolimeri come il Mater-Bi, che terminato il loro impiego possono essere conferite nella frazione organica insieme ai residui di cibo. Avviate agli impianti industriali di compostaggio, verranno poi trasformate in fertile compost per le coltivazioni.

Proprio alla vigilia della Giornata mondiale della Terra –  ha dichiarato il presidente di Assobioplastiche, Marco Versari l’Italia compie un ulteriore grande passo verso la bioeconomia circolare e la protezione del suolo. La possibilità di recepimento della SUP in continuità con le lungimiranti normative già adottate nel nostro Paese in materia di riduzione del monouso consente infatti di coniugare ambiente e sicurezza alimentare e di dare un contributo importante alla valorizzazione della frazione umida dei rifiuti che attraverso il compostaggio può diventare risorsa biologica fondamentale per preservare la salute del suolo”.

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico, ha emanato il decreto n. 284 di approvazione dello statuto del Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabili (Biorepack).

Il documento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è suddiviso in tre titoli volti a individuare la struttura e le attività del Consorzio, gli organi del Consorzio e le relative disposizioni generali, finanziarie, transitorie e finali.

Ecozema, che insieme ad altri cinque tra i principali produttori e trasformatori di bioplastiche quali Novamont, Ceplast, Ibi Plast, Industria Plastica Toscana e Polycart figura tra i promotori del Consorzio, ha accolto con entusiasmo la notizia.

Biorepack è il settimo consorzio di filiera, all’interno del sistema Conai; la sopraccitata approvazione del suo statuto contribuisce a disciplinare ulteriormente un settore molto importante per la corretta gestione dei biopolimeri, dalla loro lavorazione al loro recupero, migliorando – come affermato dal presidente di Assobioplastiche, Marco Versari – “i livelli qualitativi e quantitativi della raccolta differenziata, sia nella frazione organica che per i rifiuti plastici”.

Le soluzioni in bioplastica, come i prodotti biodegradabili e compostabili Ecozema, riducono l’impatto ambientale, venendo conferite, al termine del loro impiego, nel contenitore dell’umido insieme ai residui di cibo. Avviati al processo industriale di compostaggio, sono poi trasformati in ottimo compost, risorsa indispensabile per la coltivazione dei terreni e per la rigenerazione del suolo.

“Abbiamo una filiera significativa di bioplastiche non ancora riconosciuta in Consorzio. La settimana scorsa ho approvato lo statuto del consorzio Biorepack, uno dei primi a livello europeo”. Con queste parole, il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha autorizzato la nascita di Biorepack.

Biorepack è il consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, promosso da sei tra i principali produttori e trasformatori di biopolimeri: Novamont, Ceplast, Ecozema – Fabbrica Pinze Schio, Ibi plast, Industria Plastica Toscana e Polycart.

Nel novembre del 2018 anche la nostra azienda ha infatti contribuito alla realizzazione di questa importante iniziativa che si colloca all’interno del sistema Conai come nuovo consorzio di filiera per la gestione dei rifiuti in bioplastica, idonei a essere conferiti nella frazione organica e trasformati, attraverso il processo industriale di compostaggio, in compost o biogas.

Come sottolineato dal Presidente di Assobioplastiche Marco Versari, “si tratta di un progetto concreto di economia circolare aperto a tutti gli operatori della filiera, compresi gli utilizzatori e i compostatori, che pone ancora una volta l’Italia all’avanguardia in Europa nel campo del riciclo biologico della frazione organica dei rifiuti urbani e dei materiali compostabili assimilati”. 

L’attività del consorzio consentirà alla filiera delle bioplastiche una migliore gestione dei propri imballaggi, ai cittadini di riconoscere tali materiali e conferirli correttamente nella raccolta dell’umido domestico e all’Italia di incrementare i risultati di riciclo raggiunti nel settore dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggi.

Un’ulteriore garanzia per quei prodotti come le stoviglie Ecozema che, se correttamente smaltiti, favoriscono il riutilizzo della materia riducendo sensibilmente l’impatto ambientale dell’uomo sul Pianeta.

Il problema relativo all’inquinamento e, in particolar modo, allo smaltimento della plastica è un argomento sempre più discusso.

A tal proposito anche la trasmissione Unomattina ha scelto di affrontare il tema, dedicando una parte della puntata andata in onda su Rai Uno lo scorso 25 aprile proprio all’inquinamento da polimeri e alle possibili soluzioni.

Tra queste, è stato individuato l’impiego delle bioplastiche: materiali altrettanto modellabili e resistenti, ma ottenuti dalla lavorazione di fibre vegetali e, dunque, completamente biodegradabili e compostabili.

Alla luce di ciò, il programma televisivo di Rai Uno ha individuato in Ecozema l’esempio di attività imprenditoriale che, realizzando prodotti in bioplastica, contribuisce allo sviluppo di questo settore e alla promozione dell’economia circolare.

“La direttiva europea ci invita a ridurre gli sprechi di plastica – afferma il nostro AD Armido Marana, intervistato dai microfoni di Unomattina – I nostri prodotti, se regolarmente conferiti, smaltiti e gettati con gli avanzi di cibo, in 90 giorni diventano compost“.

Nel prosieguo della trasmissione, sono state esibite alcune bioplastiche quali il Mater-Bi e il P.L.A. che la nostra azienda utilizza quotidianamente per creare stoviglie biodegradabili e compostabili.

Inoltre, semplificando la complessità delle strutture plastiche e bioplastiche, nello studio televisivo è stato illustrato come le prime abbiano una tenacia e una renitenza alla biodegradabilità decisamente superiori alle seconde, risultando assai difficili da smaltire.

Tale ritrosia alla biodegradabilità porta alla semplice frammentazione della materia plastica che, tuttavia, non scompare. I suoi frammenti (le cosiddette microplastiche e nanoplastiche) si spargono nell’ambiente e, spesse volte, vengono ingeriti dalla fauna, entrando a far parte della catena alimentare animale e, di conseguenza, anche umana.

Dal minuto 38 e 13 secondi potrete seguire il servizio sulle bioplastiche, trasmesso durante la puntata di Unomattina che troverete integralmente a questo link: https://www.raiplay.it/video/2019/04/Unomattina-9fb2f0ef-a4fc-4bcf-b3d9-959e548089a0.html

Appuntamento da non perdere la I edizione di NATURALMENTE  CHIOGGIA (VENEZIA) TUTTO IL MONDO CHE FA BENE, festival dedicato al benessere dell’ambiente e dell’uomo: dal 24 al 26 maggio incontri, dibattiti, ospiti, spettacoli tracceranno strade nuove, per ripensare l’approccio con il territorio e noi stessi attraverso piccole grandi scelte quotidiane (altro…)

Promosso dalla Fondazione Santa Chiara per lo Studio del Diritto e dell’Economia dell’Ambiente, in collaborazione con il Consorzio PolieCo e dall’Associazione Assobioplastiche, il convegno

SHOPPER: LA LEGGE C’È!

ADESSO CHIAREZZA.

avrà luogo a

Roma, domani 11 luglio 2012

c/o Sala Capranichetta, Hotel Nazionale – Piazza Montecitorio, 131 leggi qui il programma

Roma, 12 gennaio 2012 ore 11.00

Sala Cristallo- Hotel Nazionale, Piazza Montecitorio

 Ad un anno dall’entrata in vigore del divieto di commercializzazione di shopper monouso non biodegradabili, che ha prodotto ottimi risultati in termini di cambiamento delle abitudini dei cittadini sull’asporto merci e contribuito alla crescita della filiera industriale delle bioplastiche, Assobioplastiche presenterà l’ultima ricerca commissionata al Professor Renato Mannheimer, Presidente Ispo, sulla ricezione della legge da parte dei commercianti italiani.La ricerca conferma che l’attenzione ai temi ambientali è oramai patrimonio di questa categoria, così come già osservato con i cittadini/consumatori ed evidenzia alcune criticità che a parere di Assobioplastiche richiedono risposte urgenti da parte del Governo, per dare maggiore chiarezza sia ai produttori che agli utilizzatori. Nel corso dell’incontro il Consorzio Italiano Compostatori presenterà i risultati di un’analisi in cui si registrano significativi mutamenti nelle abitudini degli italiani nell’utilizzo degli shopper compostabili, con particolare riferimento alla raccoltadifferenziata della frazione organica.

Modera David Newman, Segretario Generale Assobioplastiche

Interverrano:

Prof Renato Mannheimer, Presidente Ispo

Marco Versari, Presidente Assobioplastiche

Massimo Centemero, Direttore Tecnico CIC

All’incontro ha assicurato la propria presenza il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. Hanno assicurato la loro presenza le organizzazioni sindacali, i rappresentanti delle associazioni dei consumatori, parlamentari.

Per ulteriori informazioni:

Ufficio Stampa: Francesca De Sanctis, tel. 3401166426 Assobioplastiche: info@assobioplastiche.org Sito web: www.assobioplastiche.org